Una
utile riflessione di Don Luigi Maria Epicoco
Commento del 6 Febbraio 2020 al Vangelo (Mc 6, 7-13)
“Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a
due e diede loro potere sugli spiriti immondi”
È interessante vedere come la missione, così come la
concepisce Gesù, non è mai il lavoro solitario ed eroico di
uno solo, ma sempre il tentativo di essere in comunione
almeno con un altro. Questo principio la teologia lo chiama
“principio ecclesiale”.
Troppe volte ci dimentichiamo che l'esperienza di fede non è
mai un ripiegamento intimistico dentro noi stessi in
faccende che pensiamo non riguardino gli altri. Una fede per
essere autenticamente cristiana e cattolica è sempre una
fede che passa attraverso la Chiesa, cioè attraverso il
tentativo di essere in una relazione di comunione. Senza
l’altro non riusciamo ad annunciare nessun Vangelo
credibile.
E non riusciamo nemmeno ad annunciare nessun Vangelo
efficace. Infatti il potere di mettersi contro il male viene
da quella grande forza che è la comunione. È infatti la
comunione l’arma segreta di ogni vera evangelizzazione. È la
comunione l'asso nella manica della Chiesa. È la comunione
l’esorcismo più potente contro il male. Non a caso i grandi
problemi che ci affliggono come credenti sono quasi sempre
problemi di comunione. Dovremmo quindi prendere la grande
decisione di difendere la comunione con tutte le nostre
forze.
Inventarci invece strategie nuove di annuncio che non
facciano però i conti con il grande tema della comunione
significa fare esattamente il gioco del diavolo che ci
lascia tutta la nostra religiosità, tutti i nostri progetti
pastorali, tutti nostri propositi, a patto però di tenerci
tutti divisi, È la comunione l’unico armamentario che
possiamo portare con noi, per il resto Gesù è abbastanza
chiaro: “E ordinò loro che, oltre al bastone, non
prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né
denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non
indossassero due tuniche”.
Se tu hai accanto qualcuno che ti vuole veramente bene, di
cos'altro puoi avere bisogno?
|
Il Ritiro di
Domenica 2 Febbraio sarà un incontro molto importante perché
sarà avviato il rinnovo dei ministeri e dei servizi del
Gruppo Maria.
Nella Preghiera di sabato 11 Gennaio la
profezia diceva “Piantate le vostre tende ai
piedi del monte e accendete fuochi”. In obbedienza alla
profezia l'assemblea ha pronunciato il proprio Amen!, prostrandosi ai piedi del Tabernacolo e chiedendo al
Signore che lo spirito di ciascuno si accendesse come fiamma
d’amore. La Parola ha poi confermato questo gesto con
Sir 50, 17-21. |
I fuochi sono lo spirito di ciascuno infiammato dallo Spirito di
Dio, sono i carismi che crescono in ciascuno e che il Signore chiede di esercitare. Il gesto profetico compiuto in
assemblea ha una conseguenza pratica nella nostra vita
comunitaria perché quello che il Signore ci dice nella
Preghiera ha sempre una conseguenza nella nostra vita che
viene così guidata e trasformata a Sua immagine. La vita
comunitaria infatti non costituisce soltanto un tempo di
cura spirituale, di guarigione e di liberazione personale,
ma realizza una potente trasformazione di tutta la nostra
vita e di tutto il nostro essere infiammato dallo Spirito
Santo per la diffusione del Regno di Dio. Questo è il compito che
ci attende, per questo i carismi ci sono donati e ci è
chiesto di esercitarli.
Specialmente in questo tempo nuovo che si apre è più che mai
necessaria la frequenza e l’attiva partecipazione
comunitaria perché l’adesione al progetto di Dio sul Gruppo
Maria passa attraverso la maturazione di una decisione
consapevole per l’assunzione di una responsabilità che è
nello stesso tempo personale e comunitaria.
Questa stessa pagina web ospiterà tutte le informazioni e
gli aggiornamenti di questo cammino di servizio ministeriale
|